Quando è obbligatorio rinnovare il CPI?
Il certificato di prevenzione incendi vale 5 anni ma è obbligatorio richiedere un nuovo certificato quando:
- vengono modificate lavorazioni o strutture
- i locali vengono destinati ad un altro uso
- ci sono variazioni nel tipo e nella quantità di sostanze pericolose depositate nell’edificio
- cambiano le condizioni di sicurezza dell’edificio, anche se c’è già stato un accertamento da parte dei Vigili del Fuoco
Quali edifici e attività sono obbligati a richiedere il certificato?
Fra le attività soggette ad accertamenti da parte dei Vigili del Fuoco ci sono alberghi, scuole, stabilimenti, officine che usano o in cui sono depositati carburanti.
In ogni caso, le attività obbligate a richiedere il certificato di prevenzione incendi sono elencate nell’Allegato 1 nel D.PR. n. 151 del 1 agosto 2011 e a seconda del tipo e della grandezza, vengono classificate in 3 categorie:
Le attività che rientrano nelle categorie A e B sono soggette a controlli a campione.
Invece, le attività che rientrano nella categoria C sono obbligate al controllo con sopralluogo da parte dei Vigili del Fuoco per il rilascio del certificato di prevenzione incendi.
Rientrano nell’obbligo di accertamento anche alcuni condomini.
CPI in condominio: quali condomini sono obbligati a richiedere il certificato di prevenzione incendi?
Non tutti i condomini sono obbligati a richiedere il CPI, ma ad aprile 2017 è entrato in vigore il Decreto del Ministero dell’Interno 21/02/2017, che ha aggiornato la normativa.
Quindi alcuni edifici, prima esentati dall’obbligo, oggi potrebbero rientrare fra quelli soggetti ad accertamento.
Il nuovo provvedimento, infatti, ha aggiornato alcuni requisiti per l’obbligo di certificazione da parte dei Vigili del Fuoco ed ha aumentato le responsabilità a carico di professionisti e amministratore di condominio in materia di sicurezza antincendio.
Condomini obbligati ad accertamento
I condomini soggetti ad accertamento da parte dei Vigli del Fuoco e al rilascio del CPI sono quelli in cui sono presenti:
- Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenza superiore a 116 kW, come alcune centrali termiche e/o caldaie (generatori di calore) condominiali a servizio di impianti di riscaldamento centralizzato
- Autorimesse pubbliche e private con una superficie complessiva coperta superiore a 300 m2
- Altezza antincendio superiore a 24 m
Come riassunto in questa infografica:
Prevenzione antincendio: gli obblighi e le responsabilità dell’amministratore
La norma stabilisce che l’amministratore di condominio deve:
- istruire la pratica per richiedere la certificazione per la prevenzione incendi e chiederne il rinnovo prima della scadenza (il CPI dura 5 anni)
- assicurarsi che venga fatta la manutenzione ordinaria e straordinaria di estintori, sensori di rilevamento del fumo e degli impianti antincendio presenti in condominio
- mantenere aggiornato e rendere disponibile il registro dei controlli
- informare il personale che lavora all’interno dell’edificio affinché rispetti le norme antincendio
IL TUO CONDOMINIO È IN REGOLA CON IL CERTIFICATO DI PREVENZIONE INCENDI?
I responsabili degli edifici che non rispettano la normativa
possono incorrere in gravi sanzioni.
Non solo, oltre al condominio, nello stesso fabbricato possono coesistere più attività (negozi, rimesse, uffici…), ciascuna con il suo CPI. In caso di incendio o esplosione, se queste attività non sono in regola con le norme antincendio, è possibile che venga danneggiato il condominio e che condomini e inquilini restino feriti.
Quindi, l’amministratore, anche se non è direttamente responsabile della cattiva gestione di altri, deve verificare che le attività presenti nel fabbricato abbiano un certificato di prevenzione incendi valido.
Le sanzioni
Le sanzioni per chi, responsabile dell’attività o amministratore di condominio, non richiede o non rinnova il CPI sono molto gravi:
“chiunque in qualità di titolare di una delle attività soggette al rilascio del certificato di prevenzione incendi, ometta di richiedere il rilascio o il rinnovo del certificato medesimo è punito con l’arresto sino ad un anno o con l’ammenda da 258 euro a 2582 euro […]” (art. 20, decreto legislativo 8 marzo 2006 n. 139).
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AL CERTIFICATO DI PREVENZIONE INCENDI, MA NON HA IL CPI?
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